Imperdonabile latitanza, sulla quale sorvolo. Per passare a cose più importanti.
Estate passata, bellissima e stancante. Seguire un 17mesenne su e giù per la spiaggia ha un che di devastante. Ma questo si sa.
Rituffati nella vita milanese a pieno ritmo, si lavora (ancora senza contratto, ma questi sono gli aspetti “comici” del mio mestiere che vi risparmio…), si gioca, si lavano nasi, sia danno sciroppi, si fanno notti insonni tossenti…e si cucina. Ecco, appunto. Si cucina. Non so perché ma questa è una fase panico per la cucina. Little J ormai ha 18 mesi e parecchi denti in bocca. Questo è proprio quel momento in cui tutti ti dicono: “Vai tranquilla, ora mangia quello che mangiate voi”. Vero, penso. E ogni tanto ci provo. Ma...ci sono dei “ma”.
Comunque, chi avesse suggerimenti, idee e soprattutto ricette, è il benvenuto!!
Emme
Io, per fortuna, abito in un quartiere particolarmente fornito da questo punto di vista: quando ho partorito, era inverno pieno, con una temperatura media di meno 10. Le mie giornate con la Mollichina erano lunghe, anche se uscivamo almeno una volta al giorno (lei infagottata come se ne facessero meno 30, di gradi).
Ma io penso ancora alla mia estate, ai giorni milanesi con le amiche di sempre e la Mollichina con la nonna, al matrimonio ultra galmour a Venezia, ai giorni campagnoli solo noi tre. E ai giorni bellissimi con Emme e e il mi amico Little J, e con anche loro.
Giorni stupendi, sognati da anni al punto che ogni tanto, quando vedevo la Mollichina seduta sulla sabbia tra Leo e Little J., dovevo pizzicarmi per essere sicura di non sognare.
Ho voglia di raccontarla un pò qui, in foto, la mia estate che ancora mi coccola.
Effe
Emme
In ogni caso questo del sonno e del dove dormire è un argomento estremamente delicato e dibattuto....se ne parla tanto qui da me in ufficio, con le mamme e le future mamme. Ne ho parlato con Sister S, con Effe, se ne parla sempre e tutti con opinioni diverse. E si legge tanto sulla rete...chi non dorme niente perché il bimbo piange, chi dorme col bimbo nel lettone e si lamenta, chi lo fa e invece ne rivendica la scelta. Io e Mister G abbiamo in parte scelto e in parte lo ha fatto Little J. Nel senso che lui, a un certo punto, ha cominciato ad addormentarsi nella sua culletta da solo, e noi abbiamo cavalcato l'onda. Ora, e praticamente da sempre in realtà, lo mettiamo a nanna sveglio e lui fa un po' di versi, un po' di lotta col pupazzo, qualche volta andiamo a rimettergli il ciuccio...ma insomma, in pochi minuti si addormenta.
Quando ancora ero incinta mia sorella mi ha regalato il famoso "Fate la nanna", il libro che ti spiega come far addormentare i bambini e farli dormire bene tutta la notte. L'ho letto che ancora non ne avevo bisogno e per fortuna non ne ho avuto bisogno neanche dopo. Però devo dire che ho provato ad applicare fin da subito qualcuno dei suggerimenti che ho letto...primo fra tutti, e forse il più importante, quello di dare a J una routine ben definita, delle abitudini. Bagnetto, pappa, un po' di gioco e poi nanna....nel suo lettino, col suo pupazzo e la sua copertina, al buio...tutti i giorni, praticamente senza eccezioni, e anche quando eravamo via da Milano, la routine abbiamo cercato di mantenerla. E il resto è venuto da sé. Io sono abbastana convinta che siamo stati fortunati. Che molti bimbi, nonostante ci si provi, siano sicuramente più "problematici" per quanto riguarda il sonno. Però sono anche convinta che queste scelte abbiano aiutato non poco quella che era una predisposizione di Little J. Insomma, sono convinta che non sei un mostro se non tieni il tuo bimbo nel lettone con te e non sei un mostro se lo lasci piangiucchiare tre minuti prima di correre in suo soccorso. E non sei un mostro se, quando entri in camera perché lui piange, non lo prendi subito in braccio per ninnarlo ma provi a tranquillizzarlo lasciandolo nel suo lettino, parlandogli con dolcezza, accarezzandolo, coccolandolo. Però...l'ho già detto...è un tema delicato e molto dibattuto e non c'è una sola strada da seguire.
Se c'è una cosa che ho imparato in questi 10 mesi di Little J è che non esistono cose GIUSTE, cose VERE, cose DA FARE. Io sono sempre stata quella delle certezze...quella che "questo non si fa e quello nemmeno...questo invece si deve fare". Sull'educazione dei figli mi sono resa conto che, a parte i valori fondamentali da trasmettere, dei quali sono ancora profondamente convinta, c'è poco o niente di "assolutamente giusto" da fare. Questo all'inizio mi ha spiazzato, disorientato. Adesso invece l'ho accettato. E io e Mister G continuiamo per la nostra strada, con convinzione. Se sbaglieremo, correggeremo il tiro. Ma è necessario fare delle scelte e poi essere coerenti. Questo secondo me è il segreto. Scegliere quello che ritieni sia meglio, per tuo figlio ma anche per te. Perché ora siamo una Famiglia. E io e Mister G siamo importanti tanto quanto Little J. Me lo diceva sempre Mister G prima che arrivasse il piccolo barbaro..."io e te siamo una squadra". E' proprio così, deve essere così.
Quindi la discussione resta aperta, soprattutto sul sonno....ma intanto lasciatemelo dire: grazie piccolo J di queste notti!!! Dormire è la cosa più bella del mondo :)
Emme
Effe
- a Milano, ogni anno, si contano fino a 3mila morti riconducibili direttamente all’inquinamento atmosferico. (fonte: Agenzia Europea dell’Ambiente)
- nel gennaio 2011 abbiamo superato il limite di PM10 (le famose polveri sottili, cioè la frazione respirabile delle polveri da combustione che grazie al piccolo diametro può arrivare sino alle vie respiratorie più profonde portandosi dietro sostanze altamente inquinanti) ben 26 volte e per legge non deve essere superato più di 35 volte, ma all'anno!!!
Morso a parte, che è una sciocchezza, mi sono trovata a riflettere sul fatto che è importante che J impari a rapportarsi con il mondo, con gli altri, nanetti e non, e che impari come farsi valere senza prevaricare. Fin’ora ha vissuto nella sua bolla di neonato, protetto e coccolato, senza capacità né necessità di confrontarsi con l’ “esterno”. È istintivo per me cercare sempre di proteggerlo, e ora che ha nove mesi è anche giusto e normale. Ma prima o poi dovrà imparare a muoversi da solo…comunque, oggi pomeriggio gli insegno a tirare i capelli…non si sa mai, ecco.
Emme
Effe
Questo è un blog a quattro mani. Due Amiche, due Paesi, la Francia e l’Italia, e, soprattutto, due Mamme. Brevi presentazioni, noiose ma d’obbligo la prima volta.
Parto da me, Emme. Ho 32 anni, faccio la redattrice - vale a dire la manovalanza… - per un programma televisivo e vivo a Milano. Little J è il mio bimbo, arrivato 9 mesi e mezzo fa. Nove mesi incredibili e certamente meravigliosi, ma anche tanto strani e faticosi. Mister G è il mio compagno, da una vita in effetti, sono ben 12 anni. Siamo cresciuti insieme e insieme abbiamo realizzato questo piccolo grande miracolo. È un uomo marketing nel lavoro e un papà eccezionale a casa. E poi c’è B.B., il mio, anzi nostro, cane. Ha dieci anni, è ormai quasi del tutto antropomorfo ed è senza dubbio il più dolce della casa. E poi ci sono mia sorella, Sister S, e mio cognato, Doctor A, e il loro due fantastici gemelli di due anni e mezzo, Tal e Emmen. E poi La Mamma e Il Papà, per eccellenza.
E poi ci sono io, Effe. Ho anche io 32 anni, sono un pò giornalista, un po’ photo editor, il tutto free-lance per avere il lusso di passare una giornata intera in pigiama davanti al computer e poi un’altra in giro con la videocamera a raccontare le persone. Vivo a Parigi da 8 anni: critico sempre l’Italia ma sotto sotto il Bel Paese mi manca da morire. Sono sposata con l’Astro, un vero parisien dagli eterni golf neri a collo alto ma che adora la burrata. Viviamo con le Ragazze, due gatte con pelo identico ma con la differenza che una è obesa e l’altra rasta. Abbiamo una famiglia sparsa in Francia e l’altra a Milano; e poi una grande famiglia di amici strampalati. Da neanche due mesi siamo mamma e papà della Mollichina. Due mesi, tanto sonno, tanti dubbi, e un’esplosione continua di emozioni e di amore.
Siamo amiche da 20 anni e da uno abbiamo avuto dei figli. Ci separano mille chilometri e due modi di vivere la maternità in questi due Paesi cosi vicini e a volte cosi diversi. Ma ci uniscono le mille domande e le mille gioie di quest’unica, grande, incredibile esperienza: essere Mamme.