In ogni caso questo del sonno e del dove dormire è un argomento estremamente delicato e dibattuto....se ne parla tanto qui da me in ufficio, con le mamme e le future mamme. Ne ho parlato con Sister S, con Effe, se ne parla sempre e tutti con opinioni diverse. E si legge tanto sulla rete...chi non dorme niente perché il bimbo piange, chi dorme col bimbo nel lettone e si lamenta, chi lo fa e invece ne rivendica la scelta. Io e Mister G abbiamo in parte scelto e in parte lo ha fatto Little J. Nel senso che lui, a un certo punto, ha cominciato ad addormentarsi nella sua culletta da solo, e noi abbiamo cavalcato l'onda. Ora, e praticamente da sempre in realtà, lo mettiamo a nanna sveglio e lui fa un po' di versi, un po' di lotta col pupazzo, qualche volta andiamo a rimettergli il ciuccio...ma insomma, in pochi minuti si addormenta.
Quando ancora ero incinta mia sorella mi ha regalato il famoso "Fate la nanna", il libro che ti spiega come far addormentare i bambini e farli dormire bene tutta la notte. L'ho letto che ancora non ne avevo bisogno e per fortuna non ne ho avuto bisogno neanche dopo. Però devo dire che ho provato ad applicare fin da subito qualcuno dei suggerimenti che ho letto...primo fra tutti, e forse il più importante, quello di dare a J una routine ben definita, delle abitudini. Bagnetto, pappa, un po' di gioco e poi nanna....nel suo lettino, col suo pupazzo e la sua copertina, al buio...tutti i giorni, praticamente senza eccezioni, e anche quando eravamo via da Milano, la routine abbiamo cercato di mantenerla. E il resto è venuto da sé. Io sono abbastana convinta che siamo stati fortunati. Che molti bimbi, nonostante ci si provi, siano sicuramente più "problematici" per quanto riguarda il sonno. Però sono anche convinta che queste scelte abbiano aiutato non poco quella che era una predisposizione di Little J. Insomma, sono convinta che non sei un mostro se non tieni il tuo bimbo nel lettone con te e non sei un mostro se lo lasci piangiucchiare tre minuti prima di correre in suo soccorso. E non sei un mostro se, quando entri in camera perché lui piange, non lo prendi subito in braccio per ninnarlo ma provi a tranquillizzarlo lasciandolo nel suo lettino, parlandogli con dolcezza, accarezzandolo, coccolandolo. Però...l'ho già detto...è un tema delicato e molto dibattuto e non c'è una sola strada da seguire.
Se c'è una cosa che ho imparato in questi 10 mesi di Little J è che non esistono cose GIUSTE, cose VERE, cose DA FARE. Io sono sempre stata quella delle certezze...quella che "questo non si fa e quello nemmeno...questo invece si deve fare". Sull'educazione dei figli mi sono resa conto che, a parte i valori fondamentali da trasmettere, dei quali sono ancora profondamente convinta, c'è poco o niente di "assolutamente giusto" da fare. Questo all'inizio mi ha spiazzato, disorientato. Adesso invece l'ho accettato. E io e Mister G continuiamo per la nostra strada, con convinzione. Se sbaglieremo, correggeremo il tiro. Ma è necessario fare delle scelte e poi essere coerenti. Questo secondo me è il segreto. Scegliere quello che ritieni sia meglio, per tuo figlio ma anche per te. Perché ora siamo una Famiglia. E io e Mister G siamo importanti tanto quanto Little J. Me lo diceva sempre Mister G prima che arrivasse il piccolo barbaro..."io e te siamo una squadra". E' proprio così, deve essere così.
Quindi la discussione resta aperta, soprattutto sul sonno....ma intanto lasciatemelo dire: grazie piccolo J di queste notti!!! Dormire è la cosa più bella del mondo :)
Emme
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